Acidi grassi altamente insaturi quali EPA e DHA, rendono più fluida la membrana cellulare, abbassano i livelli di colesterolo nel sangue e principalmente i valori dei trigliceridi, fornendo tra l'altro, una buona percentuale di antiossidanti liposolubili
I lipidi utili agli atleti
Acidi grassi altamente insaturi quali EPA e DHA, rendono più fluida la membrana cellulare, abbassano i livelli di colesterolo nel sangue e principalmente i valori dei trigliceridi, fornendo tra l'altro, una buona percentuale di antiossidanti liposolubili (protezione cardiovascolare riconosciuta in sperimentazione clinica).
Acido linoleico e alfalinoleico, consentono la formazione di mediatori estremamente reattivi implicati in molteplici funzioni cellulari (coagulazione, pressione sanguigna, risposta immunitaria, infiammazioni, ecc.).
Fibre
Si è detto tanto sulle fibre e molto si conosce sull'effettivo beneficio di questi glucidi non digeriti dal tenue, ma degradati dalla flora batterica. Le caratteristiche organolettiche delle fibre esplicano nel tenue la formazione di gelatine, mentre nel crasso si assiste alla fermentescibilità dei componenti fibrosi. La ricerca negli ultimi tempi si occupa del ruolo di protezione che le fibre esplicano a livello del crasso. Infatti, la demolizione e la successiva fermentazione delle fibre nel colon ad opera della flora batterica, crea un ambiente simbiotico favorevole allo stesso intestino con produzione di acidi grassi volatili, che assorbiti dall'organismo avrebbero un ruolo protettore della parete del colon, favorendo la suddivisione delle cellule normali ed inibendo i processi cancerogeni.
In presenza di glucidi ad alta fermentazione un ruolo importante è rappresentato dal fosfato di calcio che si accumula nel colon. La produzione di acidi organici solubilizza il fosfato di calcio che contribuisce al mantenimento del pH fisiologico.
Ma i ricercatori hanno notato altri aspetti interessanti soprattutto per gli atleti, che giocano un ruolo primario sul metabolismo dell'azoto. La degradazione delle fibre provoca una consistente proliferazione microbica, il che diminuisce la concentrazione di ammoniaca intestinale, potenzialmente tossica, utilizzata per la sintesi batterica. L'urea del sangue che si diffonde facilmente nel crasso è un'importante fonte di azoto per i batteri che sono eliminati per via fecale. Le fermentazioni attive creano, inoltre, un ambiente riducente suscettibile di inibire certi processi di ossidazione. A lungo termine i processi portano benefici ai reni che esplicano minore attività.
Studi sul colon hanno evidenziato la seguente fenomenologia:
- colon ascendente: è sede di intense fermentazioni, ricevendo anche minime quantità di glucidi genera una consistente proliferazione batterica;
- colon discendente: è la parte distale che riceve pochi glucidi fermentescibili ed è sede di intenso catabolismo e lisi batterica, la cui conseguenza è una produzione di componenti tossici, (ammoniaca, fenoli, indoli, ammine).
L'incidenza di tumori al colon discendente è molto più alta di quella riscontrata nel colon ascendente. L'apporto di fibre a differenti gradi di fermentazione simbiotica contribuisce lungo tutto il colon a favorire l'utilizzazione dell'azoto ammoniacale, diminuendo l'accumulo di numerosi metaboliti tossici. Inoltre, le fibre di alcuni cereali (orzo e avena), il beta glucano e la pectina della frutta favoriscono la diminuzione del colosterolo.
Gli antiossidanti
Un apporto equilibrato di rame, zinco e selenio partecipa direttamente alla lotta contro i radicali liberi. Il rame, componente fondamentale della riproduzione cellulare, ha un ruolo chiave nella sintesi dell'elastina e del collagene, nonché in quella dei neuromediatori. Influenzando inoltre la biodisponibilità del ferro. Lo zinco ha effetti sulla crescita e sulla cicatrizzazione tissutale, influenzando positivamente la sintesi proteica.
Tocoferoli e carotenoidi
La vitamina E assicura la protezione della membrana cellulare dall'attacco innescato dai radicali liberi. Esistono in natura altri macrocostituenti vegetali con proprietà antiossidanti, questi conferiscono alle verdure il colore arancio-rosso. Alcuni di essi come il betacarotene sono precursori della vitamina A. La proprietà interessante di alcuni carotenoidi sta nel fatto che dosi massicce di vitamine sono tossiche, mentre anche a dosaggi alti i carotenoidi contenuti nella frutta e verdura non presentano inconvenienti di accumulo.
Il licopene, contenuto nel pomodoro, non si trasforma in vitamina A e presenta interessanti azioni antiossidanti. Il ruolo dei carotenoidi si esplica soprattutto nella cattura di specie reattive radicaliche quali l'ossigeno monoatomico, svolgendo un vero e proprio compito antinfettivo, con stimolo della difesa immunitaria.
Altro antiossidante di rilievo è da considerarsi la vitamina C. A tutto quello che già la letteratura scientifica ci insegna aggiungiamo la funzione fondamentale della vitamina C nel mantenere integra la parete vascolare tramite un'azione sulla sintesi del collagene, attiva inoltre la sintesi della carnitina e svolge un ruolo positivo nella diminuzione dell'ipertensione, stimola le funzioni surrenaliche e sessuali, agendo sulla sintesi di alcuni neuromediatori. Infine aumenta l'assorbimento del ferro.
I polifenoli
Famiglia di micronutrienti con ruolo biologico di vitale importanza per l'organismo ancora oggetto di ricerca. Appartengono a questa specie i flavonoidi presenti nelle foglie verdi delle verdure, nei cavoli, negli spinaci, nella frutta (ribes, ciliegie, prugne). Unitamente alla vitamina E, i polifenoli esercitano il controllo sulla coagulazione. L'interesse tutt'oggi è ancor più centrato sugli isoflavoni, molecole che svolgono un'azione antitumorale.
Eliminazione del colesterolo
La stampa specializzata ha sempre trattato ampiamente il problema del colesterolo alimentare, nulla o poco si è detto a riguardo dei suoi metodi di eliminazione visto che lo squilibrio può essere provocato da un eccessivo introito di cibi ad alto tenore di colesterolo. Il composto è eliminato in parte dal fegato sotto forma di sali biliari, mentre l'altra parte viene espulsa per via fecale. Numerose fibre derivanti dalla frutta e verdura e da alcuni cereali e legumi, presentano effetti ipocolesterolemizzanti. Esse facilitano l'eliminazione di colesterolo, assorbendo come resine i sali biliari e rendendoli insolubili. Inoltre, l'acido alfa-linolenico presente nei vegetali verdi e negli olii di soia, noci e cocco, è un noto agente ipocolesterolemizzante.