Per il soggetto sovrappeso devono essere considerate anche le condizioni cardio-respiratorie, che determinano una ridotta contrattilità muscolare e accelerano l’insorgenza della fatica
L’attività fisica per le persone in Sovrappeso viene limitata
dalle condizioni particolare dei muscoli scheletrici, del cuore, dei
polmoni.
A riposo i muscoli scheletrici hanno un metabolismo basso,
valutato intorno al 20% del consumo totale di ossigeno. Durante lo
sforzo il loro metabolismo può aumentare anche di 100 volte ed il
sistema cardio-circolatorio deve adeguarsi alla nuova situazione,
modificando la sua attività per garantire il giusto apporto di ossigeno
e per eliminare la grande quantità di anidride carbonica prodotta dal
loro metabolismo, mantendo inalterata l’omeostasi idrogenionica.
Il grasso determina un impedimento ed una limitazione meccanica ai movimenti
L’aumento
della componente grassa determina un impedimento ed una limitazione
meccanica nei movimenti, per un maggior ingombro dimensionale. In
secondo luogo, si ha una sproporzione tra massa magra e massa grassa,
la massa magra non è sufficiente a svolgere la propria funzione perché
deve sopprtare carichi di lavoro troppo elevati. Alterazioni quantitative a livello di tessuto sono facilmente identificabili in una ipotrofia muscolare.Possono verficarsi inoltre anomalie qualitative del muscolo scheletrico, infatti in caso di sovrappeso o meglio di obesità, una resistenza all’insulina nel fegato, nel muscolo e nel tessuto adiposo. Questo comporta un minor rifornimento dei substrati ossidabili al muscolo riducendo la tolleranza all’esercizio fisico in generale.
Inoltre il muscolo del soggetto in sovrappeso contiene una minore percentuale di fibre muscolari lente, che hanno un’alta capacità ossidativa, ed una spiccata sensibilità all’insulina,con prevalenza delle fibre a contrazione rapida, con bassa capacità ossidativa.
Gli obesi preferiscono lavorare sulle macchine isotoniche
E’ per questo che i soggetti molto grassi in palestra preferiscono
lavorare alle macchine isotoniche anziché faticare a lungo sulle
macchine cardio a loro più adatte.Per il soggetto sovrappeso devono essere considerate anche le condizioni cardio-respiratorie, che determinano una ridotta contrattilità muscolare e accelerano l’insorgenza della fatica. Una ridotta massa muscolare, conseguente all’inattività fisica, produce l’abbassamento dei processi metabolici, con una riduzione del consumo energetico totale. Questo comporta ovvie conseguenze per la risposta metabolica.
Durante l’attività fisica moderata (aerobica su macchine cardio con controllo del battito cardiaco) si ha una importante riduzione dei livelli di acidi grassi liberi circolanti, indicando che prevalgono i processi ossidativi sulla produzione di acidi grassi liberi da parte del tessuto adiposo, inoltre si verifica un aumento della loro captazione da parte del muscolo in esercizio.
Evidentemente quindi nel trattamento degli stati di sovrappeso l’esercizio fisico riveste un ruolo molto importante, non solo perché aumenta il consumo energetico, ma anche perché migliora l’utilizzazione dei carboidrati da parte dei muscoli per induzione degli enzimi glicolitici.
E’ da mettere in evidenza che a parità di introito calorico e di calo ponderale, la curva glicemica ed insuleminica dei soggetti in sovrappeso, che associano alla terapia, l’esercizio fisico, è migliore rispetto agli obesi trattati con la sola dieta ipocalorica.
L’attività fisica giornaliera, attentamente studiata e personalizzata, da un buon istruttore in palestra, in modo da rispondere alle capacità e alle condizioni fisiche del soggetto, è in grado di produrre un notevole aumento della spesa energetica, che abbinata ad una buona dieta equlibrata è in grado di produrre la negatività del bilancio e conseguentemente la perdita di peso, senza perdite di massa magra, che è già molto carente in questi soggetti.
Istruttore Spinning e Power Stretching della F.I.F.
gabri1506null@nulllibero.it