Non esiste un fabbiosngo minimo di carboidrati, poichè non si riscontrano patologie da carenza glicidica. L’organismo sintetizza continuamente glucosio attraverso un processo definito “gluconeogenesi”
Fabbisogno glicidico nella dieta chetogenica
Non esiste un fabbiosngo minimo di carboidrati, poichè non si riscontrano patologie da carenza glicidica (1). L'organismo sintetizza continuamente glucosio attraverso un processo definito "gluconeogenesi" o GNG. Attraverso questo l'organismo è capace di sintetizare glucosio da altre fonti (lattato, glicerolo ed aminoacidi glucogenici come leucina, isoleuci, valina, glutammina, arginina). Durante una restrizione calorica/glicidica il livello ematico di glucosio è mantenuto stabile (60 mmol/dl) attravero la conversione di aminoacidi, glicerolo e lattato in glucosio sotto stimolo del glucagone il cui rilascio è aumentato dal calo della glicemia e quindi dell'insulina (2).Comunque, se ci riferiamo ad un atleta notiamo che l'affaticamento durante l'allenamento è proporzionale alla deplezione di glicogeno muscolare (3,4)
In un individuo sedentario la quantità di glicogeno muscolare si attesta sulle 80-110 mmol/kg, in un atleta impegnato in sola attività aerobia la quantità si alza a 110-130 mmol/kg. Durante la restrizione glicidica, come nella SKD, la quantità di glicogeno muscolare si abbassa a circa 70 mmol/kg, a tale soglia aumenta l'ossidazione dei grassi sia a riposo che durante l'allenamento. Quando la quantità di glicogeno si abbassa a circa 40 mmol/kg la prestazione atletica ne risente. Se viene raggiunta la soglia delle 15-25 mmol/kg arriva l'affaticamento (5).
Resintesi di glicogeno senza assunzione di carboidrati nel post allenamento.
Dopo una sessione di allenamento anaerobio lattacido circa il 20% del lattato prodotto viene utilizzato per la resintesi di glucosio e successivamente di glicogeno. La conversione da lattato a glicogeno è di circa 1 mmol di glicogeno ogni 2 mmol di lattato. Se consideriamo una potenzialità di solo il 20% nella conversione da acido lattico a glicogeno possiamo comprendere che la resintesi di glicogeno nel post allenamento a digiuno è veramente irrisoria e non permetterebbe una seconda sessione di allenamento o comunque mantenere un maggior volume di allenamento. Questo, naturalmente, non interessa ad un bodybuilder i cui allenamenti durano in media 1 ora e sono seguiti da un lungo riposo, ma è essenziale per atleti di altre discipline sportive. Questo ha portato a teorizzare su di un approccio che permettesse il mantenimento dello stato di chetosi cercando di limitare al massimo l'affaticamento durante una sessione di allenamento di alto volume, la TKD.
Consumo di glicogeno durante l'allenamento.
Il consumo di glicogeno medio durante una sessione di allenamento con i pesi con intensità di circa il 70% è, all'incirca, 7,8 mmol/kg/set (al 70% dell'intesità sono circa 6 o 8 ripetizioni a serie). Oppure 1,3 mmol/kg/ rep o ancora 0,35 mmol/ kg/ secondo (6). Naturalemnte più l'intensità è elevata maggiore sarà il consumo di glicogeno, ma non credo faccia poi molta differenza. Se alzate l'intensità sarete comunque costretti ad abbassare il volume della sessione, se abbassate l'intensità sarete capaci di mantenere un volume maggiore nella seduta di allenamento. Conoscere il proprio consumo di glicogeno durante il work out è importante al fine di impostare al meglio l'introito di carboidrati se decidete di abbracciare una TKD o di programmare una seduta di allenamento depletiva pre ricarica che vi permetta di consumare più glicogeno possibile se decidete di optare, invece, per una CKD.
Facciamo 2 calcoli così da avere una linea guida.
La vostra scheda di allenamento giornaliera prevede 6 serie per 4 diversi esercizi al 70% di 1RM (il 100% di 1 RM sta a significare l'utilizzo di un peso che vi consente di fare un'unica, massima, ripetizione):
- 7,8 x 6 serie = 46,8 mmol di glicogeno consumate durante un singolo esercizio
- 46,8 x 4 esercizi = 187,2 mmol di glicogeno consumate durante la sessione.
Adesso dovete ricordare che il consumo medio è 7,8 mmol / KG /set. Mettiamo che in media reclutate circa 2 kg di tessuto muscolare ad esercizio:
187,2 x 2= 374,4 mmol di glicogeno consumate durante la seduta. Arrotondiamo a 375 mmol. Non amo complicarmi la vita. Non mi sono dimenticato, vi interessa sapere quanti grammi di carboidrati sono necessari, alla fine delle mmol non credo vi importi molto. 1 gr di carboidrati produce circa 5,56 mmol di glicogeno, quindi basta dividere le nostre mmol x 5,56.
Avete consumato circa 375 mmol di glicogeno, quindi, 375 : 5,56 = 75 gr di carboidrati consumati in media durante la vostra seduta. Avete optato per una TKD e sapete che nel giorno di allenamento consunate circa 75 gr di CHO, adesso non resta che decidere se assumere tale quota di carboidrati nel pre wo o nel post o suddividerla tra pre e post allenamento.
Vi tolgo il dubbio, al fine della ketosi non cambia nulla (7). La priorità dell'organismo dopo l'allenamento è il ripristino del glicogeno muscolare e non di quello epatico. Quindi anche se avrete un aumento della glicemia ed un rapporto insulina/glucagone maggiormente positivo dopo l'assunzione di CHO questo non andrà a tamponare la ketosi, il motivo è che il fegato non avrà la precedenza nella glicogenosintesi e quindi non uscirà dallo stato ketogenico. Il momento in cui assumere la vostra quota di carboidrati sta a voi deciderlo, sperimentate come meglio vi trovate. Sappiate però che se assumete troppi carboidrati pre wo potreste provare un brusco calo della glicemia visto che la vostra tolleranza al glucosio è alterata.
Il 40% dei "vostri" carboidrati nel pre allenamento
Consiglio di consumare circa il 40% dei "vostri" carboidrati nel pre allenamento, il restante 60% post wo. Io preferisco assumere la mia "dose" glicidica solo nel post allenamento per mantenere ed adattare al meglio l'organismo all'ossidazione degli FFA (free fatty acid, acidi grassi liberi) ed alla "conserva" di glicogeno durante il work out. Se però notate che con un minimo di glicidi riuscite ad allenarmi meglio è più pesantemente optate per questa strada, il ripristino di glicogeno nel post allenamento rimane comunque elevato anche se i carboidrati sono stati consumati solo pre allenamento (8).
Prima della pratica
La dieta ketogenica non provoca alcun danno nel lungo termine. La ketonuria (escrezione di acetone via urine, sudore e fiato) non è importante al fine del dimagrimento, quindi evitate di fare i paranoici con i ketosticks e non uscite fuori di testa se non segnano una ketosi profonda. Se le calorie sono in check, se l'introito proteico copre solo il fabbisogno e se i carboidrati sono tenuti sotto i 50gr non avrete di cui preocuparvi.
Impostare una chetogenica
Prima di tutto dovrete scegliere la migliore strategia che fa per voi, CKD o TKD (la SKD lasciamola ai sedentari). Ricordate che la CKD ha una sua personale routine di allenamento, di cui parlerò più avanti, e non è adatta a chi fa più sessioni di allenamento al giorno o è costretto a mantenere un volume molto elevato. Riporterò le linee guida.Naturalmente stiamo ricercando il dimagrimento, quindi le calorie saranno sotto il nostro fabbisogno.
- SKD
Calorie: 24 x kg di peso (22 per il sesso femminile) o il 20/30% in meno del TDEE (consumo calorico giornaliero)
Proteine: 2gr/kg massa magra e non di più
Carboidrati: <30gr al giorno e solo da verdure fibrose
Grassi: il resto delle calorie. Minimo 6gr omega 3 o 12gr olio di lino al giorno. Evitare del tutto i grassi trans e idrogenati
- CKD
SKD x 5 o 6 giorni + ricarica di 48 o 24 ore
- TKD
SKD nei giorni di riposo o solo cardio. Carboidrati solo a cavallo dell'allenamento con i pesi. Nessuna ricarica settimanale.
... [Prosegue nella terza parte dell'articolo]